I pazienti ricoverati per Covid-19, cui sono stati diagnosticati sintomi neurologici collegati alla malattia, hanno sei volte più probabilità di morire in ospedale rispetto a quelli senza complicazioni neurologiche. E più di 8 su 10 (l’82%) hanno sintomi neurologici.
E’ quanto emerge da uno studio internazionale pubblicato sulla rivista scientifica Neurocritical Care. Quasi 4 pazienti su 10 coinvolti nella ricerca hanno riferito di avere mal di testa, e circa 3 su 10 hanno detto di aver perso l’olfatto o il gusto. Delle sindromi diagnosticate clinicamente, la più diffusa risulta essere l’encefalopatia acuta (ha colpito quasi la metà dei pazienti), seguita da coma (17%) e ictus (6%). A capo dello studio è Sherry Chou, professore associato di medicina di terapia intensiva, neurologia e neurochirurgia presso l’Università di Pittsburgh School of Medicine e Upmc (University of Pittsburgh Medical Center), che spiega: “Sin dall’inizio della pandemia, è parso evidente che un buon numero di persone con sintomi abbastanza gravi da dover essere ospedalizzate, hanno sviluppato anche problemi neurologici.
A un anno di distanza, stiamo ancora combattendo contro un nemico invisibile e che conosciamo poco. Come in ogni battaglia, le informazioni sono importantissime: dobbiamo imparare il più possibile sugli impatti neurologici del Covid-19”. “L’encefalopatia acuta è di gran lunga il sintomo più comune che vediamo in ospedale”, prosegue Chou, anche direttore associato del Pitt Safar Center for Resuscitation Research. “Questi pazienti – aggiunge – possono essere in uno stato sensoriale alterato o avere una coscienza compromessa, o agiscono in maniera confusa, delirante o comunque agitata”.